Marina Marchetto Aliprandi

Il reato per danneggiamento dei beni culturali è legge

Abbiamo appena approvato alla Camera il ddl voluto dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano il quale prevede un importante inasprimento delle pene per chi esercita azioni di danneggiamento dei beni di valore storico, artistico e paesaggistico.

Il testo dispone, tra le varie misure, sanzioni amministrative, a seconda della gravità della fattispecie, che vanno da un minimo di 10.000 ad un massimo di 60.000 euro. I proventi delle sanzioni verranno devoluti al Ministero della Cultura per il ripristino dei beni, a prescindereall’appartenenza pubblica o privata dei medesimi. Il ddl ritocca anche gli articoli 635 e 639 del Codice Penale.

Un doppio binario: repressivo e sanzionatorio che sarà un maggior deterrente per coloro che, in nome di un cosiddetto interesse per la tutela e sensibilizzazione verso l’Ambiente, imbrattano i nostri Tesori che rappresentano il 70% del patrimonio artistico mondiale.

Non si vuole impedire di manifestare il proprio dissenso ma certamente non ledendo i diritti costituzionali, come recita l’articolo 9, cioè il patrimonio artistico e culturale della nostra Nazione

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