Il semaforo verde che la Camera ha dato oggi alla legge Lollobrigida sul divieto di commercializzazione nella nostra nazione di carne, verdure, alimenti e in genere prodotti in laboratorio, è un no al cibo artificiale e non alla ricerca, come sostiene parte dell’opposizione. I due piani vanno distinti. La ricerca, che è un fondamentale elemento di progresso va incentivata, compresa quella nel settore agroalimentare. Bene sarebbe investire nelle tecniche di evoluzione assistita, per accelerare ciò che in natura già avviene. La salute degli italiani invece va tutelata. Per questo l’obiettivo della legge Lollobrigida è vietare il consumo degli alimenti coltivati in laboratorio, non la ricerca. Non vogliamo cibo per tutti, ma cibo sano per tutti.
Il cibo ha con gli italiani un rapporto generazionale, identitario di cui la Dieta Mediterranea è Patrimonio immateriale persistente nella storia e nella cultura nazionale.
In foto con i membri della Commissione Agricoltura della Camera